
Il ministro della Transizione Ecologia, Roberto Cingolani, ha firmato nei giorni scorsi il decreto per l'adozione della "Strategia nazionale per l'economia circolare".
Il documento - di natura programmatica - fissa le azioni e gli obiettivi che si intendono perseguire nella definizione delle politiche istituzionali volte ad assicurare un'effettiva transizione verso un'economia di tipo circolare, in linea con le misure previste dal PNRR (M2C1 - 1.2).
Si tratta di un risultato significativo e a lungo atteso, che ha visto negli ultimi mesi la partecipazione attiva di privati, università, aziende nazionali e multinazionali, organizzazioni e associazioni di categoria (vd. "Economia circolare: primo passo verso una strategia nazionale").
La definizione della Strategia nazionale ora ufficialmente adottata è passata infatti anche attraverso una importante fase di consultazione pubblica - dal 30 settembre al 30 novembre 2021 - che ha coinvolto una vasta platea di stakeholder, tra cui anche UNI.
Tutti hanno fornito il loro apporto sotto forma di osservazioni generali, commenti puntuali a singole parti del documento o anche specifiche proposte operative.
L'economia circolare rappresenta un obiettivo strategico per affrontare le grandi trasformazioni che stanno investendo l'economia globale e si propone come un nuovo modello di produzione e di consumo volto all'uso efficiente e sostenibile delle risorse.
All’interno del documento sono citati i progetti di standard della Commissione Tecnica UNI "Economia Circolare" (UNI/CT 057) e del Comitato ISO "Circular economy" (ISO/TC 323), che forniranno un quadro tecnico-normativo a supporto della transizione circolare.
Più volte è stato detto che per la sua concreta realizzazione è necessario uno sforzo collettivo oltre che una visione comune. La "Strategia nazionale per l'economia circolare" è ora il perno attorno al quale questo sforzo e questa visione possono dispiegarsi in tutta la loro potenzialità.